Il principale indice azionario brasiliano, l’Ibovespa, ha registrato venerdì (28) una diminuzione del 1,54%, chiudendo a 122.876,49 punti. Nel frattempo, il dollaro commerciale ha registrato un aumento dell’1,50%, raggiungendo R$ 5,91.
L’Ibovespa ha registrato una costante diminuzione durante l’intera sessione a causa delle dichiarazioni di Donald Trump sulle tariffe e della caduta dei prezzi delle materie prime, con ulteriori perdite nel pomeriggio a seguito della nomina di Gleisi Hoffmann all’Ufficio delle Relazioni Istituzionali.
Il DXY Grafico, che rappresenta l’andamento del dollaro USA, ha terminato la giornata con un aumento dello 0,35%, raggiungendo i 107,62 dollari. Durante la settimana, la valuta ha registrato un aumento complessivo del 3,23%.
Le tariffe sui beni provenienti dal Messico e dal Canada e importati negli Stati Uniti saranno applicate a partire dal 4 marzo, ha annunciato il presidente statunitense Donald Trump giovedì scorso.
In aggiunta, il rappresentante del Partito Repubblicano ha anche menzionato la possibilità di imporre un ulteriore dazio del 10% sulle importazioni provenienti dalla Cina entro la stessa giornata.
Nella sfera politica nazionale, il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha confermato la nomina di Gleisi Hoffmann, attuale leader del Partito dei Lavoratori, come responsabile del Segretariato delle Relazioni Istituzionali (SRI).
Il commento di Hoffman si riferisce agli operatori di mercato a causa del cambiamento di orientamento dell’elettore verso politiche più di sinistra, che potrebbe mettere a rischio l’equilibrio fiscale e influenzare anche il valore del dollaro.
Il ritardo di apertura della Borsa oggi a causa della festività comporta una situazione svantaggiosa per gli investitori, poiché potrebbero non essere in grado di reagire tempestivamente a eventuali cambiamenti nel mercato esterno. Lo ha sottolineato Rodrigo Cohen, analista finanziario e co-fondatore della Scuola di Investimenti.
Nel radar aziendale, i contratti relativi al minerale di ferro hanno registrato una chiusura con perdite, che hanno influenzato anche l’andamento complessivo del mese nel settore dell’estrazione mineraria e dell’acciaio, con un impatto particolare sulla società Valle (VALE3), che ha un peso rilevante nell’Ibovespa.
Nel settore degli oli, anche Petrobras (PETR3; PETR4) ha subito perdite a seguito dei cali dei prezzi, influenzati dai risultati del quarto trimestre del 2024. Le imprese esportatrici quotate in Borsa Brasiliana hanno subito pesanti perdite a causa delle tariffe imposte da Trump.
Alla fine di febbraio, l’azione di Azza 2154 (AZZA3) ha registrato la maggiore diminuzione percentuale nell’Ibovespa (-23,95%), seguita da Lets (VAMO3) e Vivara (VIVA3) con rispettivamente -21,49% e -20,07%. Braskem (BRKM5) è risultata la quinta azione con la maggiore perdita, con una variazione del -19,91%, mentre Automob (AMOB3) ha chiuso tra le prime cinque azioni con la più grande diminuzione dell’indice, con una variazione del -19,35%.
Nella parte positiva, Carrefour (CRFB3) ha registrato la maggiore crescita, con il 17,61%. Subito dietro, Embraer (EMBR3) e Ambev (ABEV3) hanno ottenuto incrementi del 16,68% e del 9,73%. Cogna (COGN3) e Eletrobras (ELET3) si sono posizionate agli ultimi posti, con aumenti del 7,80% e del 7,3%.
Marcopolo (POMO4) ha guidato l’ascesa dell’Ibovespa, registrando un aumento del 2,80%. Seguirono da vicino Eletrobras (ELET3) e Localiza (RENT3) con incrementi del 2,60% e dell’1,81% rispettivamente.
Alla chiusura della giornata, Marfrig (MRFG3) ha registrato una diminuzione delle perdite del 10,15%. Seguono Braskem (BRKM5) e RD Health (RADL3) con perdite rispettivamente del 7,37% e del 5,80%.
Variazioni significative dell’Ibovespa: Vale (VALE3) e Petrobras (PETR4) registrano fluttuazioni durante la stagione autunnale.
Nel campo petrolifero, le performance delle azioni di Petrobras (PETR3;PETR4) hanno registrato una riduzione dello 0,10% e dell’1,86% rispettivamente. Prio (PRIO3) ha registrato una diminuzione dello 0,08%.
Tra le società attive nel settore minerario e siderurgico, Vale (VALE3) ha registrato un calo dell’1,6%, mentre Gerdau (GGGBR4) ha riportato una diminuzione dello 0,83%. Usiminas (USIM5) ha subito una svalutazione del 4,87%.
Nel campo bancario, le azioni di Itaú (ITUB4) e Banco do Brasil (BBAS3) sono diminuite rispettivamente del 2,44% e del 2,32%. Bradesco (BBDC4) e Santander (SANB11) hanno registrato diminuzioni del 1,74% e del 3,65% consecutivamente.
Tra i commercianti, le azioni di Magazine Luiza (MGLU3) hanno registrato una diminuzione dell’1,92%. Gli American Shops (AMER3) hanno visto un aumento dell’1,09% sulle loro azioni. Casas Bahia (BHIA3) ha subito una perdita del 3,64%.
Chiusura superiore degli indicatori esterni.
I principali indici europei hanno registrato performance variegate venerdì (28), con il DAX di Francoforte in rialzo dello 0,17% e il CAC 40 di Parigi in aumento dello 0,11%. Tuttavia, l’indice paneuropeo Stox 600 ha registrato una diminuzione dello 0,11%.
A Wall Street, il S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato incrementi del 1,59% e del 1,62%, mentre il Dow Jones è salito del 1,39%.
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