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Trump ha posticipato l’entrata in vigore delle tariffe su Messico e Canada al 2 aprile.

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato mercoledì 26 che le nuove tariffe sulle importazioni provenienti dal Messico e dal Canada saranno applicate a partire dal 2 aprile. Questa è la seconda proroga del tasso, che è stata nuovamente estesa per un mese.

Donald Trump ha discusso la decisione durante la sua prima riunione con il gabinetto, secondo quanto riportato da Reuters.

Inizialmente, all’inizio di questo mese, il governo aveva stabilito che il 4 marzo sarebbe stata la data in cui sarebbero entrate in vigore le tariffe del 25% sui prodotti provenienti dal Messico e sui prodotti non energetici provenienti dal Canada.

La Casa Bianca non ha ancora fornito una risposta alla richiesta di chiarimenti sui commenti di Trump.

Le tariffe imposte da Trump danneggiano il Brasile, ma allo stesso tempo creano opportunità.

Le tariffe proposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbero avere conseguenze contrastanti in Brasile, secondo esperti che le valutano. Se da una parte il paese potrebbe subire direttamente l’impatto delle nuove tariffe (ad esempio, su acciaio e alluminio), potrebbe anche trarre vantaggio dalla ridirezione della domanda generata da tali tariffe.

Ciò è dovuto al fatto che gli obiettivi principali di Trump, soprattutto la Cina, il Messico e il Canada, potrebbero provocare una riconsiderazione delle tariffe e quindi portare alla sostituzione degli Stati Uniti con il Brasile come fornitore di alcuni prodotti, soprattutto materie prime agricole.

Tuttavia, secondo il CEO di Sinergy Advisors, Gustavo Valente, esiste un rischio considerevole di perdite finanziarie. Valente sostiene che le tariffe dirette sui prodotti brasiliani, come l’acciaio e l’alluminio, stanno influenzando settori chiave. Allo stesso tempo, la potenziale sostituzione delle esportazioni provenienti dalla Cina, dal Messico e dal Canada potrebbe portare a nuove opportunità.

Leggere  La Cina dichiara contromisure in risposta ai dazi di Donald Trump.

Il parere dell’analista Ângelo Belitardo di Hike Capital è che l’equilibrio potrebbe avere effetti positivi se Trump adotta una politica protezionista senza penalizzare pesantemente il Brasile. Tuttavia, se il Brasile fosse coinvolto in restrizioni commerciali più estese, l’impatto sarebbe negativo.

La variazione risiede nel fatto che i profitti sono influenzati da elementi esterni, come la risposta efficace dei paesi colpiti e la capacità del Brasile di incrementare la produzione, mentre le perdite sono immediate.

Inoltre, secondo Valente, una disputa commerciale su scala globale potrebbe limitare l’espansione economica a livello mondiale e avere un impatto sulla richiesta di risorse naturali del Brasile. Il CEO ritiene che la situazione più realistica comporti una perdita moderata, mitigata in parte da guadagni specifici.

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