Dopo le osservazioni negative del presidente argentino Javier Milei sull’industria brasiliana, l’UIA (Unione Industriale Argentina) ha espresso dissenso e ha emesso un comunicato recente a difesa della solida politica industriale del Brasile. Inoltre, ha indicato il Brasile come modello da imitare e ha sostenuto ulteriormente il consolidamento del Mercosur.
Durante il Congresso, Milei ha sostenuto che il Mercosur favorisca esclusivamente l’arricchimento degli industriali brasiliani a discapito della povertà degli argentini.
UIA è la principale organizzazione industriale in Argentina e il rapporto di 36 pagine pubblicato recentemente presenta un tono distinto rispetto a quello del presidente argentino. L’organizzazione ha criticato la politica industriale del governo argentino e ha menzionato il piano “Nuova Industria Brasile”, avviato nel gennaio 2024, come esempio significativo.
Il tentativo del Brasile di modernizzare e digitalizzare il settore industriale, con un’importante offerta di investimenti e credito, è stato definito da UAI come una politica industriale di rilievo. Questa valutazione è stata riportata da “CNN Brasil”.
Il piano brasiliano mira a contrastare il declino dell’industria iniziato negli anni ’80, con progetti di investimento e credito che superano i 60 miliardi di dollari, corrispondenti al 2,6% del PIL. Questa cifra è stata menzionata dall’autorità argentina.
Milei inaugura la Banca Nazionale, la più grande in Argentina.
Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha emesso giovedì (20) un decreto per convertire il Banco de la Nación, la principale istituzione bancaria del paese, in una società per azioni. Questa mossa segna un passo avanti del governo verso l’apertura della banca al capitale privato, dopo che il Congresso ha respinto la sua privatizzazione all’inizio dell’anno.
Nel decreto, Milei afferma che la modifica rende la struttura della banca più moderna e conforme alle “migliori pratiche del mercato finanziario”, come riportato da InfoMoney. Il governo, che aveva incluso l’istituzione in un pacchetto di privatizzazione al di fuori del legislatore, sta ora sfruttando le ampie competenze conferite dalla stessa legge per procedere con la ristrutturazione.
Il governo argentino possiede la maggioranza del capitale nella nuova struttura societaria, con il Ministero dell’Economia che rappresenta gli azionisti. La Fondazione Banco de la Nación deterrà una piccola parte del capitale.
La scelta ha scatenato una forte protesta da parte dei sindacati bancari, i quali accusano il governo di tentare di cedere un istituto finanziario redditizio. Secondo l’unione La Bancaria, è incoerente voler cedere un’attività che funziona, a meno che l’unico obiettivo sia una trattativa poco trasparente e una possibile truffa, facendo riferimento al recente scandalo legato al sostegno di Milei a una criptovaluta coinvolta in un presunto colpo di Stato.
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