Prio (PRIO3) ha comunicato l’approvazione da parte del suo Consiglio di Amministrazione di un aumento di capitale pari a 2,8 miliardi di R$, sfruttando le sue risorse di riserva di investimento.
Il motivo dell’aumento di capitale è per agevolare il finanziamento dei progetti per il campo Wahoo, che prevedono la perforazione di quattro pozzi di estrazione e due di iniezione, insieme all’installazione di una connessione di 30 chilometri alla nave piattaforma (FPSO) Grande.
Prio mira a potenziare la sua base finanziaria attraverso questa iniziativa, aumentando le riserve di liquidità e gli asset equivalenti, in particolare per far fronte agli impegni derivanti dall’acquisizione recente della partecipazione nei blocchi esplorativi BM-C-7 e BM-C-47.
Infine, l’azienda ha inoltre comunicato che l’incremento di risorse finanziarie consentirà di sostenere prospettive di espansione future, comprese fusioni e acquisizioni e iniziative mirate a creare valore per gli azionisti, conformemente al concetto di “Valore”.
Con questa operazione, il capitale sociale di Prio passerà da 10,9 miliardi di R $ a 13,7 miliardi di R $ senza la necessità di distribuire nuove azioni tra gli azionisti o modificare il numero attuale di azioni, poiché non vi sarà alcun apporto di nuovi fondi all’azienda.
La scorsa settimana è stata rilasciata da Ibama (Istituto brasiliano dell’ambiente e delle risorse naturali rinnovabili) la licenza a Prio per condurre attività di trivellazione nel campo di Wahoo.
Prio (PRIO3) offre rendimenti garantiti ma non consente la negoziazione per l’acquisto durante il Pellegrinaggio.
Prio (PRIO3) ha smentito le informazioni riportate dalla sezione Panel del giornale Folha de S.P., secondo le quali l’azienda stava negoziando con lo stato norvegese Equinor per acquisire una partecipazione nel campo Peregrino nella regione orientale dello stato di Rio de Janeiro, come riportato dal ‘valore economico’.
Nonostante la correzione, la compagnia petrolifera ha confermato il suo desiderio di incrementare la sua quota di partecipazione nell’area del bacino di Santos, attualmente detenuta per il 60% dalla precedente Statoil.
Nel settembre del 2024, l’azienda di Rio ha stipulato un accordo per l’acquisto del 40% della riserva petrolifera. Questa quota era di proprietà di Sinochem ed è stata ceduta per un importo di $1.91 miliardi.
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